Trump consente Bitcoin nei piani pensionistici USA: miliardi potrebbero fluire in Bitcoin
Riassunto
Con un solo decreto Donald Trump ha cambiato le regole del sistema finanziario globale: gli americani possono ora detenere Bitcoin direttamente nei loro piani pensionistici 401(k) con vantaggio fiscale. Così il denaro più stabile al mondo entra in un mercato finora dominato dal sistema FIAT, la cui enorme dimensione basta per modificare in modo duraturo l’offerta e il prezzo di Bitcoin.
Una decisione politica di portata globale
Con l’autorizzazione a detenere Bitcoin nei conti pensionistici agevolati, il governo statunitense guidato da Trump rompe un tabù radicato da decenni. Finora questi conti 401(k), che custodiscono circa 8,1 bilioni di dollari, erano riservati quasi esclusivamente ad azioni, obbligazioni e altri prodotti finanziari basati su valuta FIAT. Ora milioni di risparmiatori possono decidere personalmente se e in che misura destinare una parte del proprio capitale pensionistico a Bitcoin.
Numeri in grado di muovere il mercato
Anche una piccola allocazione avrebbe un impatto storico. L’1 % dei capitali gestiti equivale a 81 miliardi di dollari, pari a circa il 3,5 % di tutti i Bitcoin esistenti. Con il 5 % si arriverebbe al 17,5 %, con il 10 % addirittura al 35 % della fornitura totale. Considerando che la quantità massima di Bitcoin è limitata a 21 milioni e che il 93,5 % è già in circolazione, anche una frazione di queste somme provocherebbe una scarsità immediata e una forte pressione al rialzo sul prezzo.
Denaro stabile contro un sistema debole
Dal punto di vista della Scuola Austriaca di economia questa decisione rappresenta uno spostamento epocale: apre la porta all’ingresso di denaro stabile in un mercato finora dominato dal dollaro debole. Bitcoin, a differenza della moneta cartacea statale, è assolutamente scarso e immune da espansioni politiche dell’offerta. Mentre il sistema FIAT erode il potere d’acquisto attraverso un aumento costante della massa monetaria, Bitcoin tutela chi risparmia oggi conservando il valore nel tempo.
Il potere della scelta nelle mani dei cittadini
L’aspetto rilevante non è solo economico ma anche politico. Per la prima volta la decisione è nelle mani dei singoli risparmiatori, non di gestori di fondi, banche o autorità statali. Questo principio di autodeterminazione è in netto contrasto con il sistema FIAT centralizzato, dove il potere d’acquisto dei risparmi dipende da decisioni di politica monetaria sulle quali il singolo non ha alcun controllo.
Reazione del mercato e valore simbolico
La reazione del mercato è stata immediata: Bitcoin è salito di circa il 2 % superando la soglia di 117.300 dollari. Più importante di questo movimento a breve termine è il segnale inviato: gli investitori istituzionali che finora erano rimasti cauti ora vedono un precedente politico e regolamentare che potrebbe essere replicato in altri paesi.
Uno sguardo alle possibili conseguenze
Se altri Stati dovessero seguire questa strada, la domanda di Bitcoin crescerebbe in misura tale da superare di gran lunga i cicli di prezzo passati. Dal punto di vista della Scuola Austriaca sarebbe un passo verso un’economia basata su denaro stabile e non manipolato, un contrappeso agli incentivi distorti del sistema FIAT. Per gli Stati Uniti si tratta di un esperimento. Per il resto del mondo potrebbe essere un campanello d’allarme.
Conclusione
L’apertura di Bitcoin ai conti pensionistici 401(k) statunitensi non è solo un’innovazione finanziaria. È una dichiarazione politica contro la svalutazione strutturale del risparmio nel sistema FIAT. Offrendo a milioni di americani accesso a denaro stabile, si potrebbe innescare un effetto domino capace di toccare non solo il prezzo di Bitcoin, ma le fondamenta stesse dell’ordine monetario globale. Quando il denaro stabile entra nella previdenza, la fiducia nel denaro debole si erode inevitabilmente e la transizione verso un’economia più solida e duratura diventa concreta.
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